FIORDILIGI, DORABELLA, FERRANDO E GUGLIELMO
Mi si divide il cor, bell’idol mio!
Addio! Addio! Addio!
DON ALFONSO (fra sé)
Io crepo, se non rido!
Così fan tutte: un dramma giocoso, libretto d’opera di Lorenzo Da Ponte (è lui il vero Don Giovanni) musiche di Wolfgang Amadeus Mozart. L’ultima delle tre opere comiche nate da questa strabiliante accoppiata. La sregolata simmetria di due coppie, la storia di due due sorelle ferraresi, Dorabella e Fiordiligi, beffate dai loro fidanzati, i giovani ufficiali Ferrando e Guglielmo, a loro volta beffati dal cinico e adorabile Don Alfonso, che trascina tutti in una pericolosa scommessa che avrà come esito uno scambio di coppie, qualche rimorso, tanti turbamenti, un’incontenibile colpevole felicità. Tra le due la mia preferita è Fiordiligi, più seriosa e distaccata dell’eterea Dorabella, e anche più complicata e sfuggente. Fidanzata al baldanzoso Guglielmo, Fiordiligi si lascerà traviare dalla corte serrata di Ferrando, il sognatore dal volto che alletta e minaccia. In questo affascinante dramma giocoso su ogni cosa aleggia una carezza licenziosa, ma c’è anche lo spazio per un brano, noto ai più come il quintetto degli addii, in cui Mozart e Da Ponte rendono in maniera sublime il momento del distacco da chi si ama. Ecco che gli amanti balbettano, i cuori si spezzano, si fanno inutili promesse, si dicono mille dolci bugie, si versano lacrime, e le pene degli amanti galleggiano in un comico e impudico lirismo, così falso, così vero, come l’amore.
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